22 Novembre 2024 23:16
Chiesa cattolica, le elezioni devono spingere i cattolici a prendere posizione
Chiesa cattolica in campo, Il segretario di Stato vaticano card. Parolin:
“Credo che una delle soluzioni dei nostri problemi e dei problemi del mondo pur nella distinzione delle posizioni
è cercare delle convergenze su quello che può essere veramente utile per il Paese”.
Chiesa cattolica. L’esortazione all’impegno politico
Pietro Parolin, in un’intervista al Tg1, indica al prossimo Parlamento “le priorità di una buona politica, cioè di una politica che si metta a servizio del Paese e delle esigenze concrete del Paese.
Ascoltiamo davvero quelle che sono le esigenze, e sono tante, della nostra gente e cerchiamo di dare delle risposte concrete, cercando di mettere insieme le forze”.
“I cattolici, lo abbiamo già detto tante volte, devono tornare ad esprimere la loro posizione all’interno del dibattito politico”
La preoccupazione principale è la guerra, e la posizione del nuovo Governo potrebbe cambiare, nonostante le rassicurazioni.
Le notizie poco rassicuranti sulla centrale nucleare ucraina, tolgono ogni dubbio:
“L’appello è che si eviti qualsiasi escalation – dice Parolin sulle preoccupazioni diffuse per una catastrofe nucleare a Zaporizhzhia –
sapendo a quali conseguenze si andrebbe incontro se ci fosse anche per sbaglio un passo falso.
l’appello è sempre quello: alla saggezza, l’appello alla moderazione, alla ricerca di soluzioni pacifiche”.
La spinta verso il cambiamento politico?
La “priorità è una buona politica che si metta al servizio del Paese e delle esigenze concrete del Paese”.
Ha sottolineato il cardinale Pietro Parolin riguardo alle priorità del Parlamento che uscirà dalle prossime elezioni politiche.
Mettere insieme le forze, appello al ritorno di Draghi?
“davvero quelle che sono le esigenze, e sono tante, della nostra gente” e serve cercare “di dare delle risposte concrete, cercando di mettere insieme le forze“.
Mettersi assieme vuol dire superare le divisioni, un messaggio di pace dal Papa verso la politica.
L’attuale quadro politico se gli italiani lo decideranno, vola verso la divisione centro-destra vs centro-sinistra.
La guerra e le sue conseguenze nefaste potrebbero portare a sovvertire l’esito delle elezioni, tornando alla precedente situazione.
E’ probabile che tanti italiani non approvino il ritorno di Draghi, ma tanto decidono pochi per tutti ..
La questione energia collegata alla guerra potrebbe spingere a misure condivise, ma il che non vuol dire che il nuovo decreto serva a ricompattare:
si andrebbe alle elezioni e poi a nuove divisioni con la riedizione del vecchio governo tagliando fuori la Meloni.
Questo potrebbe essere lo scenario futuro se ben capiamo le conseguenze e le indicazioni di Parolin.
A questo punto, se tutto è già deciso a tavolino, a cosa servono le elezioni? E questo sarebbe uno stato democratico?