Gaza

 

Medio Oriente, UMEM e Co-mai: Emergenza sanitaria e umanitaria a Gaza

Gaza continua a essere teatro di una crisi umanitaria senza precedenti.

Oltre 17.000 bambini sono rimasti orfani a Gaza e più di 25.000 pazienti necessitano di cure all’estero.

Questo è l’allarme lanciato dal Prof. Foad Aodi, presidente dell’Unione Medica Euromediterranea (UMEM) e di Co-mai (Comunità del Mondo Arabo in Italia). Le due organizzazioni hanno espresso profonda preoccupazione per la situazione nella Striscia di Gaza, chiedendo un intervento urgente della comunità internazionale e del governo italiano.

La tragedia umanitaria in numeri a Gaza.

Dall’inizio del conflitto, il numero delle vittime ha superato i 40.000, con 17.000 bambini e 11.088 donne tra i deceduti. Questa guerra atroce ha lasciato un segno indelebile sulle comunità locali, con un drammatico aumento degli orfani e un sistema sanitario al collasso. Secondo i dati raccolti da UMEM e dai corrispondenti di Radio Co-mai internazionale, 92.152 persone sono rimaste ferite e 70% delle vittime sono donne e bambini.

L’appello al Ministro degli Esteri Tajani

Il Prof. Aodi ha rivolto un appello diretto al Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, chiedendo un intervento deciso per favorire la pace e garantire cure adeguate ai feriti. Secondo Aodi, l’Italia, insieme all’Unione Europea e agli Stati Uniti, non ha fatto abbastanza per promuovere una mediazione efficace che porti a una soluzione duratura del conflitto. Tuttavia, c’è ancora la possibilità di giocare un ruolo chiave nel processo di pace e nella protezione della popolazione civile.

Le conseguenze sanitarie del conflitto a Gaza

La situazione sanitaria a Gaza è drammatica. Oltre ai feriti di guerra, migliaia di persone con malattie croniche o patologie gravi, come il cancro, rischiano la vita a causa della mancanza di farmaci e attrezzature mediche. Il Prof. Aodi sottolinea l’urgenza di aprire corridoi umanitari per permettere ai pazienti di ricevere cure all’estero. Tra i più vulnerabili ci sono 10.000 malati di cancro e 11.000 pazienti con patologie croniche, tutti bisognosi di cure che non possono ricevere a Gaza.

 Orfani e sfollati: una generazione in pericolo

Il conflitto ha lasciato oltre 17.000 bambini orfani, molti dei quali vivono in condizioni di estrema povertà e privazione. Inoltre, 3.500 bambini rischiano di morire a causa della malnutrizione a Gaza.

La crisi alimentare è aggravata dal blocco delle forniture di cibo e dalla distruzione delle infrastrutture locali. Il numero degli sfollati ha raggiunto i 2 milioni, con migliaia di famiglie che hanno perso la casa e vivono in rifugi di fortuna.

Distruzione delle infrastrutture

Le infrastrutture di Gaza sono state devastate dai bombardamenti. Ben 121 tra scuole e università sono state completamente distrutte, mentre altre 80.000 unità abitative sono state rese inagibili. Oltre 34 ospedali e 80 centri sanitari sono stati chiusi, lasciando la popolazione senza accesso alle cure mediche di base. La distruzione delle reti elettriche e dei pozzi d’acqua ha ulteriormente aggravato la crisi, impedendo l’accesso ai servizi essenziali.

L’impegno della comunità internazionale per Gaza.

UMEM e Co-mai chiedono alla comunità internazionale di intervenire con urgenza. In particolare, sollecitano l’invio di professionisti sanitari specializzati, sangue e farmaci mirati per affrontare le emergenze sanitarie. Sono necessarie attrezzature chirurgiche avanzate per trattare i feriti e i malati gravi. Inoltre, è essenziale rafforzare l’organizzazione umanitaria con ospedali mobili e delegazioni di medici pronti a intervenire nei territori colpiti dal conflitto.

La richiesta di una conferenza internazionale

Il Prof. Aodi propone l’istituzione di una conferenza internazionale che riunisca i leader politici dei paesi coinvolti nel conflitto. L’obiettivo è trovare una soluzione politica che possa mettere fine al bagno di sangue e avviare un vero processo di pace. La conferenza dovrebbe includere anche rappresentanti delle organizzazioni umanitarie e della società civile, per garantire che le esigenze della popolazione civile siano ascoltate e affrontate.

L’appello dell’OMS

Aodi si unisce all’appello dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che chiede una tregua umanitaria per permettere la vaccinazione dei bambini contro la poliomielite, dopo l’insorgenza di alcuni casi. Questa misura è fondamentale per prevenire ulteriori tragedie e proteggere la salute dei bambini in un contesto già segnato dalla sofferenza e dalla distruzione.

La missione umanitaria di “Uniti per Unire

Il movimento “Uniti per Unire”, fondato dal Prof. Aodi, continua a promuovere l’impegno della sanità internazionale a favore delle popolazioni colpite dalla guerra. Nel Manifesto “Uniti per i Medici”, sottoscritto da oltre 400 associazioni, sindacati e professionisti, si ribadisce l’importanza di difendere i diritti dei professionisti sanitari che operano in zone di conflitto, spesso a rischio della propria vita.

Conclusioni

La situazione a Gaza rappresenta una delle più gravi crisi umanitarie dei nostri tempi. UMEM e Co-mai, attraverso il Prof. Aodi, chiedono un intervento immediato per salvare vite e promuovere la pace. L’appello è rivolto non solo al governo italiano, ma a tutta la comunità internazionale. È il momento di agire per fermare questa tragedia e garantire un futuro di pace e dignità per la popolazione palestinese.

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