Errori nel Turismo  da qui le dimissioni  di Francesco Paolo Schiavo? Parliamo del Ministero del Turismo.

Errori nel Turismo. Due spettri si aggirano per l’Italia: Venere e questo articolo rimosso da OPEN, quantomeno stando alle mie fatiche. (Agnese Azzarelli) 

Schiavo ha preso la decisione con eleganza:

“Dopo due anni (molto) intensi al Ministero del turismo rientro al Ministero dell’economia.

Contribuire alla nascita del Ministero è stata un’esperienza straordinaria che mi ha arricchito molto professionalmente ed umanamente.

Ringrazio di questo, prima di tutto, le persone della Direzione per la Valorizzazione e Promozione Turistica che mi hanno accompagnato con passione ed abnegazione in questa avventura.

Ma anche i fornitori che hanno condiviso gli stessi obiettivi. Ma soprattutto le tante associazioni, sindacati e singoli operatori del settore che ho avuto modo di incontrare

e che ogni volta hanno aggiunto nuove esperienze e conoscenza.
Ora comincia una nuova avventura, ma quanto trascorso insieme resterà. Grazie a tutti davvero.
#Mitur #turismo

chi è Paolo Schiavo

Nel novembre 1991 entra nella Pubblica Amministrazione come vice-direttore di Dogana.

Nel 1999 dirige la sede INPDAP di Verona, per seguire successivamente il tema dei trattamenti di fine rapporto e della previdenza complementare nel pubblico impiego.

nel 2001 è nominato professore stabile e, quindi, Prorettore della Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze.

Docente a contratto di “Statistiche fiscali” presso l’Università della Tuscia, è autore di numerose pubblicazioni.

E’ stato pure Direttore della Direzione Sistema Informativo della Fiscalità del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

La questione sarebbe nata da una serie di errori nella campagna sul turismo complice la traduzione dei nomi su cui non ci sarebbe stata la dovuta vigilanza:

“Camerino, in provincia di Macerata, in tedesco sia diventato “Garderobe“, mentre Brindisi si è trasformato in “Toast“.

E poi c’è anche Scalea, nel Cosentino, che diventa “Treppe“.

La ministra Santachè è andata su tutte le furie e alla fine ha pagato Schiavo per tutti.

Ma com’è possibile un errore del genere” sembrerebbe aver detto Santanché:

se la sarebbe presa con Francesco Paolo Schiavo, direttore generale della Promozione Turistica che ha anche la delega al Pnrr.

Il responsabile paga per i sottoposti, è la logica che non sempre però, viene applicata.

La Santachè aveva le sue ragioni ma avrebbe potuto e dovuto individuare i responsabili, così si è privata di un grande professionista.

 

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