10 Ottobre 2024 23:21
Roma, 23 settembre 2022 – In questo momento storico così complesso e in un periodo delicato come tutti quelli che precedono le elezioni politiche, l’Unione Buddhista Italiana auspica che il rinnovo del Parlamento italiano rifletta la consapevolezza che non possiamo tracciare confini, sia fra umani che fra noi e il mondo naturale: apparteniamo a qualcosa di più grande del nostro ristretto mondo personale
. Ogni elezione è un’opportunità per costruire i presupposti della giustizia e della pace, di una convivenza nel rispetto e nella dignità.
Le rinnovabili sono oggi fra le fonti energetiche più economiche per produrre elettricità, e con la recente crisi dei prezzi la loro competitività è ulteriormente cresciuta.
Sosteniamo le comunità energetiche, e riteniamo necessaria una riforma del mercato elettrico che garantisca un’equa partecipazione.
Serve una strategia industriale per accompagnare le imprese e le persone verso la riconversione verde e creare nuove prospettive di lavoro.
È al contempo cruciale evitare il rischio di monopoli, a maggior ragione non etici, nella trasformazione delle materie prime alla base delle fonti rinnovabili.
Ma soprattutto riteniamo che maggiori investimenti debbano essere rivolti a favore dell’efficientamento energetico, che è la “fonte” energetica più pulita e sicura.
È necessario investire nell’educazione e nella consapevolezza dei consumi, sia delle imprese che della cittadinanza e riservare risorse per l’edilizia popolare.
Soprattutto non dobbiamo aver paura. Spesso il dibattito sui temi energetici si fonda su percezioni obsolete, basate sull’era del fossile del secolo scorso, che definiscono scelte politiche attuate sulla base proprio di questa una inerzia cognitiva.
La nostra popolazione più giovane, invece, ha una visione molto più realistica circa l’avanzamento della transizione.
RePowerEU è il Piano dei giovani. Auspichiamo che il nuovo parlamento sostenga questo piano.
La transizione ecologica non può limitarsi a una transizione energetica di stampo tecnologico, per quanto necessaria.
La recente stagione estiva ha dimostrato – in Italia e in Europa – come l’emergenza climatica che stiamo vivendo sia profondamente interconnessa con lo stato del suolo, della biodiversità, della Terra e dei mari.
È tempo di tornare alla Terra. Di applicare le sue leggi ecologiche per garantire cibo e nutrizione, i grandi connettori della rete della vita.
In pochi decenni i sistemi alimentari industriali hanno distrutto i sistemi della Terra, hanno promosso un’agricoltura senza agricoltori, il depauperamento della salute umana e animale attraverso gli allevamenti intensivi.
È tempo di abbandonare i sistemi economici ad alta intensità
È tempo di sostenere le culture basate sulla terra e l’agricoltura rigenerativa.
Siamo il secondo paese europeo per utilizzo di acqua dolce per attività agricola, che ammonta a due terzi del consumo nazionale d’acqua, mentre le nostre infrastrutture disperdono oltre il 40% dell’acqua immessa.
La rotazione delle colture, caratteristica dell’agricoltura biologica rigenerativa, permette un risparmio idrico considerevole. I cambiamenti climatici si affrontano sia attraverso piani di mitigazione che di adattamento.
L’Italia, va sottolineato, non ha mai adottato un Piano di adattamento.
Il testo del 2017 rimane in attesa di approvazione a livello politico dal 2018.
Auspichiamo che il prossimo parlamento non si esima dall’adozione di un Piano di adattamento che consenta di preservare territorio e salvare vite.
Queste elezioni sono un’opportunità per agire a favore di un’ecologia profonda, perché apparteniamo ad uno stesso destino.