Brusa la Vecia e Pan e Vin saranno proibiti in Veneto?
Verona, Treviso, Padova e Rovigo (ma non solo) dicono no a Brusa la Vecia e Pan e Vin e sacrificano la tradizione sull’altare dell’inquinamento.

Verona, Treviso, Padova e Rovigo (ma non solo) dicono no a Brusa la Vecia e Pan e Vin e sacrificano la tradizione sull’altare dell’inquinamento.

Brusa la Vecia e Pan e Vin

Il Covid aveva fermato le feste nel 2021/22 e ora sono le polveri sottili a indurre alcuni comuni a stoppare Brusa la Vecia e Pan e Vin.

Molte amministrazioni, non sapendo più che pesci pigliare per essere politicamente corrette o per raccattare qualche voto in più, hanno trovato la cura. 

Alcuni comuni fermano una tradizione che si perde nella notte dei tempi e salvano il mondo dal disastro ecologico!

Il marchio Greta Thunbergndo coje coje”.

Le tradizioni popolari diventano simbolo dell’inquinamento mentre le auto elettriche che funzionano con energia prodotta da combustione fossile sono politicamente corrette.

Le auto a benzina e diesel continuano a circolare e il 50% dell’energia elettrica deriva dalla combustione di gas, scarti di lavorazione o dal vecchio carbone.

Il vero colpevole dell’inquinamento del pianeta però è quella sciocca antica tradizione popolare di  bruciare cataste di legna comunque destinate allo smaltimento in discarica.

Tradizione celtica

I roghi sono una tradizione antichissima per allontanare la cattiva stagione e invocare l’arrivo della primavera, della fertilità e della fecondità. 

Sembra che siano stati addirittura i Celti,  migrati (e già, anche allora c’erano i migranti!) nella nostra penisola fin dal VI secolo avanti cristo, a importare questa tradizione.

I Celti accendevano grandi falò, per ingraziarsi le divinità,e bruciavano un fantoccio che rappresentava il passato.

Le fiamme si alzavano verso il cielo mentre il popolo in cerchio gridava e cantava formule augurali.

Gli italiani celebrano i riti dedicati a questa antica tradizione in momenti diversi a seconda delle località:

  • Emilia durante la notte di San Giuseppe, 

Alto Adige il giovedì di metà Quaresima,

  • Brescia dopo il digiuno quaresimale, invitando tutti a mangiare dolci e frittelle di Carnevale.

La tradizione celtica si è evoluta nel corso dei secoli e la “vecia” incarna nei secoli recenti la miseria e le difficoltà di una stagione poco prospera. 

Marca Trevigiana

Il rogo della “vecia” è diffuso ovunque, ma nella Marca Trevigiana la tradizione sembra molto più diffusa.

Nel veneto il rito viene celebrato il giorno dell’Epifania, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio e viene considerato anche un momento di presagi.

Se il vento che allontana il fumo del falò proveniente da sud-ovest annuncia la pioggia (e quindi fertilità e prosperità)

Mentre se proviene da nord-est annuncia tempo asciutto, e dunque terre aride e raccolti scarsi.

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