26 Dicembre 2024 09:04
Uccisa dal sagrestano nel 2016, ma la certezza della pena dov’è? Una riflessione su una delle tante vittime di violenza.
Era andata in chiesa ad accendere una candela per la nonna morta. Dieci anni dopo la condanna la semilibertà.
L’episodio triste era nato da una discussione col sagrestano che aveva detto che la chiesa era chiusa, e l’aveva spinta.
L’uomo pensava che la donna fosse morta, dopo la caduta. Le mise un cerotto sulla bocca e lei morì soffocata.
Cosa è la certezza della pena?
Beccaria era però contrario alla pena di morte ritenuta una “guerra della nazione contro il cittadino”.
La sua visione era basata su tre principi chiave:
- Giustizia: Beccaria sottolineava che la pena doveva essere giusta, basata sulla proporzione tra il reato commesso e la punizione inflitta. La pena doveva essere commisurata al danno causato e non eccessiva rispetto al crimine stesso.
- Proporzionalità: Secondo Beccaria, la pena doveva essere proporzionale all’offesa. Questo principio richiedeva che la punizione fosse calibrata in modo da evitare eccessi e ingiustizie, promuovendo così l’equità nel sistema giudiziario.
- Deterrenza: Beccaria credeva che il fine principale della pena dovesse essere la prevenzione del crimine. Egli riteneva che la certezza e la celerità della pena avrebbero avuto un effetto deterrente più significativo rispetto alla severità della stessa.
Aspetti giuridici e talvolta politici come certi provvedimenti “svuota carceri” che se da un lato arrivano per una serie di considerazioni miste tra convenienze e costi dei detenuti, ma dall’altra cioè dalla parte delle vittime e dei famigliari, non comprensibili.
E i casi di femminicidio lo dimostra, troppe leggi inadeguate. E la pena è più per le vittime che per i condannati, il più delle volte.