23 Novembre 2024 15:31
Dalla Sicilia al Regno Unito: Matteo Mauro tra i protagonisti della rivoluzione dell’arte, che diventa digitale e immateriale
Nel primo trimestre del 2021 gli NFT crescono del 2.100%. Mauro: “La crypto-arte non sostituirà quella fisica, la affiancherà. Non vedo una sfida, ma una simbiosi in un mondo sempre meno materiale e più virtuale”.
Il mondo dell’arte sta cambiando, vedendo nella digitalizzazione e nelle opere immateriali il futuro del settore. Secondo il rapporto 2020 di Artprice sul mercato dell’arte, sono stati proprio gli NFT (non-fungible tokens) a consentire la sopravvivenza del comparto nei lunghi mesi della Pandemia. Ad esempio, la ricerca dimostra come le case d’asta siano riuscite, nonostante tutto, a mantenere il 79% del loro fatturato, vendendo lotti pari al 91% del totale dell’anno precedente. La vendita di questo tipo di arte ha continuato a crescere, e nel primo trimestre del 2021 ha registrato un incremento del 2.100%, per un valore di oltre 2 miliardi euro.
È dunque questo il futuro dell’arte? “La tecnologia NFT ha messo in crisi il mercato e la concezione dell’arte alla quali eravamo estremamente, quasi eccessivamente, abituati. – Spiega Matteo Mauro, noto artista, siciliano di nascita, britannico di adozione, tra i protagonisti di questa rivoluzione che punta al digitale. – Non penso, però, che la crypto-arte punterà a sostituire il mondo del fisico, ma sicuramente lo affiancherà, trovando la sua collocazione nel settore e il favore di artisti, esperti ed appassionati. Non vedo una sfida tra i due mondi, ma una simbiosi verso un modo di concepire l’arte come qualcosa di sempre meno materiale e più virtuale. Mi piace pensare che entrambi il fisico e l’immateriale abbiano dei limiti, e che insieme vadano a colmare le reciproche mancanze”.
Matteo Mauro, pluripremiato artista è molto noto nel settore NFT, dove è considerato un innovatore per le inconfondibili animazioni che seguono il suo stile di pittura Micromegalic Inscriptions. Da sempre, con la sua arte, cerca di esplorare il mondo che lo circonda, ricercando vecchi e nuovi metodi di espressione creativa e ricorrendo a diverse tecniche digitali di rappresentazione. Le sue linee, ordinate con un particolare algoritmo, creano un affascinante effetto luce/ombra.
“Durante gli studi ho sviluppato una forma di contatto piacevole con il disegno tecnico, che puntava alla precisione e distribuzione meccanica delle linee e colori. Successivamente, sotto l’influenza di vari movimenti astrattisti di inizio millennio, ho iniziato ad unire tutte le discipline fino a quel momento da me studiate in un’unica forma: l’arte. Da lì, poi, ho creato un mio linguaggio, che mi caratterizzasse” spiega l’artista.
Di recente, Mauro è stato tra i 4 artisti selezionati per partecipare all’asta di opere NFT per il museo Ferruccio Lamborghini, in un’iniziativa che ha unito storia e tradizione di un mito italiano con il progresso della tecnologia e dei nuovi linguaggi artistici. Un’iniziativa che ci ha ricordato come l’arte possa nascere in modi diversi e avere forme diverse, avvicinando a questo mondo persone molto diverse tra loro, alcune delle quali non avrebbero mai pensato di entrare in un museo o voler possedere un’opera d’arte.
“Ogni cambiamento provoca una rottura con ‘ciò che è stato’, stravolgendo tutto ciò che graviti intorno. Non so bene cosa ne penseranno i critici del futuro, se tra 100 anni parleranno di questo momento come di una sorta di rinascimento dell’arte o come del suo medioevo. Non so cosa diranno di me, penso che ne parleranno all’interno di un discorso sul contemporaneo che dagli anni 2000 ha cercato nella storia dell’arte le radici dell’espressione contemporanea. Ci saranno complimenti, ma anche critiche. Non so quanto abbiamo innovato o quali siano i nostri meriti. Quello che so per certo è che lavoriamo col cuore e in mano all’istinto creativo, senza più porci troppe domande sulla ricezione del nostro operato” conclude Matteo Mauro.