I gruppi criminali organizzati approfittano delle persone più vulnerabili, l’allarme arriva anche dall’Interpol.

La tratta di esseri umani e il traffico di migranti sono attività criminali a basso rischio e alto profitto che impiegano metodi sempre più sofisticati e mezzi tecnologici per espandere la loro portata.

Sono inoltre collegati ad altri crimini, tra cui flussi finanziari illeciti, corruzione, frode documentale, traffico di beni illeciti, cybercrime e terrorismo.

La tratta di esseri umani e il traffico di migranti sono due distinti crimini che tuttavia possono sovrapporsi poiché entrambi traggono profitto da persone vulnerabili.

Tipi di tratta di esseri umani

Nel caso della tratta di esseri umani, le vittime vengono tipicamente reclutate attraverso l’inganno (con la promessa di una vita migliore), minacce o la forza, con il solo scopo di sfruttamento.

Tratta a scopo di sfruttamento sessuale

Questa forma di tratta colpisce ogni regione del mondo. Le vittime, per lo più donne e bambini, vengono attirate con metodi diversi e trasportate o ospitate nel luogo di sfruttamento.

Luoghi in cui  vengono spesso private dei loro documenti di viaggio e di identità, i loro movimenti vengono controllati o limitati e vengono sfruttate sessualmente.

E spesso subendo molte altre forme di violenza e abuso.

Cosa si sta facendo a livello internazionale

orze dell’ordine globali si impegnano a stabilire un modello di condivisione dei dati

I rappresentanti delle organizzazioni regionali di polizia e sicurezza hanno compiuto il primo passo in una serie di azioni volte a stabilire un modello globale di condivisione dei dati per le forze dell’ordine.

L’importante passo è stato concordato nel corso del 7° Dialogo INTERPOL su un’architettura di polizia multilaterale efficace contro le minacce globali.

E ospitato dal Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC-POL) con il sostegno del Ministero dell’Interno degli Emirati Arabi Uniti.

In una dichiarazione congiunta adottata dopo l’incontro di due giorni (25-26 ottobre), i membri del Dialogo hanno concordato di lavorare con i loro Paesi membri.

  L’obiettivo è di stabilire un modello globale – per identificare i canali di comunicazione, stabilire standard di condivisione dei dati e favorire la cooperazione.

Il Dialogo è stato creato per raccogliere i benefici di un panorama di dati sempre più ricco, mitigando al contempo il rischio che informazioni vitali cadano nei vicoli ciechi.

L’iniziativa è un passo importante verso il miglioramento della cooperazione internazionale tra le forze dell’ordine e la lotta alla criminalità transnazionale.

La condivisione dei dati è essenziale per consentire alle forze dell’ordine di identificare e rintracciare i criminali, prevenire i reati e proteggere le persone.

Il modello globale di condivisione dei dati proposto dal Dialogo contribuirà a garantire che le forze dell’ordine di tutto il mondo possano accedere alle informazioni di cui hanno bisogno per svolgere efficacemente il proprio lavoro.

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