Cattafi l’avvocato mafioso condannato in via definitiva, ancora libero, perché ?

21 Maggio 2023, Rosario Pio Cattafi appartenente alla famiglia di Cosa nostra, di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, deve scontare un residuo di pena di due anni e 7 mesi, per mafia, per i seguenti reati :

  • appartenenza e partecipazione a Cosa nostra, in special modo affiliazione alla famiglia di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina;
  • calunnia ai danni del collaboratore di giustizia Carmelo Bisognano, e dell’avvocato Fabio Repici.

Infatti con una sentenza della Corte di appello di Reggio Calabria, del 6 Ottobre del 2021, Rosario Pio Cattafi, fu condannato in via definitiva.

Fino a Venerdì la sentenza, divenuta irrevocabile il 16 Maggio, non risultava ancora eseguita.

L’Avvocato Repici, difensore della figlia del giornalista Beppe Alfano, assassinato dalla mafia, proprio a

Barcellona Pozzo di Gotto, l’8 Gennaio 1993, preso atto che Cattafi, avvocato della “mafia barcellonese”, a

cui venne attribuito il ruolo di mediatore fra Cosa nostra e gli apparati istituzionali, è ancora libero, per

questo motivo l’Avvocato Repici ha inviato, un formale sollecito, alla Procura generale di Reggio Calabria,

affinché venga eseguita la misura cautelare.

Cattafi, fu sottoposto a misura cautelare in carcere dal 24 Luglio 2012 al 4 Dicembre 2015, senza che il criminale scontasse i restanti : 2 anni e 7 mesi e 20 giorni di reclusione.

L’avvocato Repici ha scritto ai magistrati della Procura generale di Reggio Calabria sollecitandoli :

“Alla più rapida emissione e alla altrettanto rapida esecuzione dell’ordine di carcerazione nei confronti di Rosario Pio Cattafi”.

“È evidente, ha proseguito il legale della figlia Alfano – che, tanto più avuto riguardo alle fonti di prova attestanti le collusioni criminali di cui Cattafi ha potuto godere in elevati ambiti istituzionali dei tre poteri dello Stato, non sarebbe dignitoso per la potestà punitiva dello Stato e rispettoso per i familiari delle vittime di mafia che sia Cattafi a scegliere l’istituto penitenziario nel quale iniziare la sua carcerazione e, conseguentemente, il Tribunale di sorveglianza che dovrà occuparsi dell’espiazione della sua pena”.

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