24 Novembre 2024 00:12
Il fatturato delle mafie vale oltre i 2% del PIL italiano e, se pur sottostimato ammonta a oltre 40 miliardi all’anno.
Il 2% del PIL italiano è il fatturato delle mafie
E’ dal 2014 che la comunità europea consente di conteggiare nel Pil le attività illegali e Il 2% del PIL italiano è il fatturato delle mafie.
Il tema viene ampiamente trattato dalla CGIA di Mestre in un documento pubblicato il 21 gennaio scorso.
Le mafie controllano la maggior parte dell’economia criminale che contribuisce per oltre il 2% al PIL nazionale.
L’economia criminale legata alle mafie ha un giro d’affari che è inferiore solamente a quello del Gestore dei servizi Energetici, di Enel e di Eni.
Il volume d’affari di Mafia spa comunque è sottostimato perché i proventi dalle infiltrazioni nell’economia reale sono impossibili da valutare.
Economia illegale
L’Ufficio studi della CGIA contesta che l’economia illegale sia compresa nel calcolo del PIL nazionale.
Perché se a parole tutti siamo contro le mafie, nelle azioni concrete non sempre è così.
Per la CGIA è “imbarazzante” che dal 2014, l’Unione Europea consenta a tutti i paesi membri di conteggiare nel Pil alcune attività economiche illegali.
I proventi dalla prostituzione, dal traffico di stupefacenti e dal contrabbando di sigarette hanno contribuito nel 2020 a gonfiare la ricchezza nazionale di 17,4 miliardi di euro.
“Da un lato lo Stato combatte e contrasta le mafie, dall’altro riconosce a queste organizzazioni criminali un ruolo attivo di portatori di benessere economico” sostiene la CGIA.
Di fatto sarebbe come ammettere che una parte dell’economia illegale riconducibile a Mafia Spa è “buona e accettabile” quindi sarebbe una componente positiva della nostra ricchezza nazionale.
Spesa pubblica e corruzione
Gli studi della CGIA dimostrano che spesa pubblica e corruzione sono terreno fertile per Mafia Spa.
Le organizzazioni economiche criminali sono più diffuse nel Mezzogiorno, ma sono in aumento anche nelle aree economicamente più avanzate del Centro-Nord.
Dove l’economia locale è pesantemente condizionata dalla spesa pubblica e il livello di corruzione della pubblica amministrazione è molto elevato, più forte è il potere corruttivo delle mafie.
Ma, oltre all’economia illecita, nel calcolo del PIL è compreso anche il sommerso.
Oltre al traffico di droga, contrabbando di sigarette e prostituzione nel PIL si conteggiano altri 157 miliardi di euro.
Circa 80 sono nascosti nelle sottodichiarazione, 62 sono lavoro irregolare e 15 indicati come altro (mance, affitti in nero, etc.).
In totale ci sono quindi 174,4 (17,4 più 157) miliardi di euro complessivi di cosiddetta economia non osservata che vanno a comporre il PIL.