3 Dicembre 2024 02:03
La procura di Ivrea ha iscritto nel registro degli Indagati i due superstiti della tragedia di Brandizzo nella quale sono morte cinque persone
Indagati i due superstiti della tragedia di Brandizzo
Le ipotessi di reato per le quali sono indagati i due superstiti della tragedia di Brandizzo sono disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo
Secondo la procuratrice capo di Ivrea, Gabriella Viglione, le prime indagini hanno fatto emergere gravi irregolarità. I cinque lavoratori travolti dal convoglio sarebbero intervenuti sui binari senza prima aver ricevuto il via libera. Dai primi riscontri sembrerebbe che il disastro poteva essere evitato se fosse stata seguita correttamente la procedura prevista. Anche il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti ha avviato un’indagine sulla tragedia.
L’incidente
Poco dopo mezzanotte tra mercoledì e giovedì nei pressi della stazione di Brandizzo, sulla linea ferroviaria Milano-Torino, un treno ha travolto 5 operai. Il convoglio, che stava trasferendo vagoni vuoti alla stazione di partenza a Torino, transitava a 160 km/h.
Le indagini della procura
La procuratrice capo della procura di Ivrea Gabriella Viglione ha fatto sapere che dalle prime indagini emergono gravi violazioni della procedura di sicurezza al momento dell’incidente. Inoltre non si esclude che si possa precedere per dolo eventuale, in relazione ai reati di omicidio e disastro. Sono due gli iscritti nel registro degli indagati. Uno sarebbe l’addetto di RFI al cantiere in cui lavoravano le vittime e l’altro il capocantiere della società Sigifer di Borgo Vercelli. Il capocantiere, che si trovava sul luogo del disastro, è riuscito a salvarsi perché ha visto i fari del treno in arrivo e s’è spostato. Il manovratore del treno in transito era sicurissimo che in quel tratto non ci fosse nessuno.
Secondo la procura prima della tragedia sarebbero passati anche altri treni, Inoltre la tragedia avrebbe potuto essere molto più grave se gli operai avessero già cominciato i lavori di manutenzione. Avrebbero infatti dovuto rimuovere i binari per sostituirli e in quel caso il convoglio avrebbe deragliato.
Le vittime
L’unica certezza è che le vittime non avevano nessuna responsabilità. qualcuno gli aveva detto che il lavoro poteva essere iniziato, quella notte.
Gli operai deceduti erano tutti dipendenti della Sigifer di Borgo Vercelli, impresa leader nel settore di costruzione e manutenzione degli impianti ferroviari.
- Kevin Laganà, 22 anni,
- Michael Zanera, 34,
- Giuseppe Sorvillo, 43,
- Giuseppe Saverio Lombardo, 52 e
- Giuseppe Aversa, 49.
Gli indagati
- Antonio Massa, 47 anni, origini foggiane ma residente in provincia di Torino. Era l’uomo che, per conto di RFI, affiancava la squadra di operai e aveva l’incarico di comunicare il nulla osta del passaggio dei treni.
- Andrea Gibin Girardin, 52 anni, capo cantiere della ditta Sigifer di Borgovercelli incaricata dei lavori sui binari.
I manovratori del treno
- Francesco Gioffré, 29 anni, sentito nel pomeriggio di ieri dalla procura di Ivrea come persona informata
- Marcello Pugliese, 52 anni, anche lui dovrebbe essere ascoltato come testimone.