Le Istituzioni Non Profit in Italia
L’anno scorso l’ISTAT ha avviato il secondo Censimento Permanente delle Istituzioni Non Profit in Italia e ora ha messo a disposizione i primi risultati.

L’anno scorso l’ISTAT ha avviato il secondo Censimento Permanente delle Istituzioni Non Profit in Italia e ora ha messo a disposizione i primi risultati.

Le Istituzioni Non Profit in Italia

Nel secondo censimento permanente delle Istituzioni Non Profit in Italia l’ISTAT ha coinvolto, nel periodo marzo/novembre, un campione di 110mila unità.

Il Censimento è multiscopo e ha come obiettivo quello di cogliere le peculiarità, il ruolo e la dinamicità di un settore strategico quale è il non profit.

L’ISTAT fornisce un quadro statistico ufficiale e affidabile che parte dal Registro statistico delle INP, basato principalmente su fonti amministrative.

L’istituto di statistica fornisce annualmente informazioni aggiornate sulla consistenza e le caratteristiche strutturali del settore.

Le rilevazioni campionarie multiscopo realizzate con frequenza triennale rendono invece possibili approfondimenti tematici specifici.

Questa edizione fornisce, in particolare, informazioni su aspetti caratteristici e specifici del settore come le attività svolte dalle INP.

Destinatari e dimensioni

Fornisce anche i destinatari, le dimensioni economiche, le reti di relazioni, la comunicazione e la raccolta fondi e l’innovazione sociale.

Inoltre fornisce informazioni su tematiche più generali come la responsabilità sociale, gli obiettivi di sviluppo sostenibile, la digitalizzazione e le conseguenze provocate dalla recente emergenza sanitaria.

I primi risultati provvisori sono stati diffusi dopo soli cinque mesi dalla chiusura della rilevazione. 

I dati definitivi, in base al Registro statistico delle INP aggiornato al 31/12/2021, l’ISTAT li rilascerà entro la fine dell’anno in corso.

I primi risultati diffusi sono relativi ad aspetti tematici di particolare rilevanza relativi alle attività svolte dalle istituzioni non profit orientate a categorie sociali specifiche.

In particolare riguardano le attività portatrici di disagi specifici, fragili e/o vulnerabili, le reti di relazione che le istituzioni strutturano sul territorio e il loro processo di digitalizzazione. 

Tra i primi risultati ci sono inoltre i dati relativi ai volontari impegnati nel settore nel corso del 2021.

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