Nicola Gratteri è un magistrato italiano che da molti anni combatte la ‘ndrangheta, la mafia calabrese.

Nicola Gratteri. Ha condotto numerose indagini e processi contro i membri dell’organizzazione criminale ndrangheta.

E ha ottenuto importanti risultati nella lotta contro la mafia:

– Nel 2019, è stato il capo dell’operazione “Rinascita-Scott” che ha portato all’arresto di oltre 350 membri della ‘ndrangheta.

–  2010, ha coordinato un’indagine che ha portato all’arresto di 300 membri della ‘ndrangheta, tra cui alcuni importanti boss..

– Nel 2018, ha coordinato l’operazione “Pandora. Operazione che ha portato all’arresto di 67 membri della ‘ndrangheta.

Tra cui alcuni boss e affiliati al clan Morabito, uno dei più potenti della mafia calabrese.

E nel 2018, ha ottenuto la condanna a 19 anni di carcere di Giuseppe Nirta

uno dei boss più potenti della ‘ndrangheta, accusato di traffico di droga, estorsioni e omicidio.

Questi sono solo alcuni dei risultati ottenuti da Nicola Gratteri nella sua lunga e coraggiosa lotta contro la ‘ndrangheta.

La sua figura è ormai considerata un simbolo della lotta alla mafia in Italia.

Gratteri, messaggio ai giovani durante l’evento della DIA, 30 anni di attività

Nicola Gratteri dichiara: “È importante guardare queste immagini per conoscere la storia recente di questo Paese, per non dimenticare

e perché questo serva a far riflettere i ragazzi, e soprattutto guardando queste immagini vorrei che
il percorso mentale di questi ragazzi fosse quello di non farsi prendere in giro dagli adulti, adulti che non parlano più di contrasto alle mafie
Ha poi aggiunto:

“se noi aspettiamo ancora che le mafie ne uccidano uno a sera per pensare che quello è il problema e quindi se non c’è un morto a sera il problema non esiste e quindi la mafia non esiste

e non c’è motivo d’investire su uomini e mezzi ma soprattutto sul piano normativo, allora siamo a posto, siamo tutti tranquilli perché non c’è problema”.

La mafia invece si sta trasformando, punta ai business importanti, e’ nei salotti “buoni”, dove si fanno relazioni che contano, nelle banche, nei supermercati.
La mafia calabrese conta anche in America:

“a Brooklin si parla americano, italiano e calabrese” ha spiegato Gratteri, già nel 2016.

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