Palermo, a disposizione del boss Lo Presti, la chiesa di Falcone, per festeggiare le nozze d’argento
Palermo 26 Aprile 2024, indignazione a Palermo, lo scorso 15 aprile il boss mafioso Tommaso Lo Presti, ha avuto a disposizione la Chiesa di San Domenico, luogo che accoglie le spoglie dell’integerrimo magistrato Giovanni Falcone.
Il boss ha potuto festeggiare le sue nozze d’argento proprio nel Pantheon luogo che era sempre stato destinato a celebrazioni e tumulazioni, di siciliani illustri.
Così il boss Lo Presto dopo la scarcerazione, (circa dodici anni di carcere), insieme alla moglie anch’essa condannata, sono riusciti a festeggiare il loro venticinquesimo anniversario di matrimonio, (le nozze d’argento), in questo luogo, simbolo di sacralità, avendo a loro disposizione proprio, la Chiesa di San Domenico, che oltre ad accogliere le spoglie di Giovanni Falcone, fu anche luogo di funerali di Stato, come quello per il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Maria Falcone si dice “indignata” – fonte il quotidiano “La Repubblica”
Maria Falcone si dice “indignata, e amareggiata” – per quanto accaduto, – “le nozze d’argento del boss celebrate nella chiesa di San Domenico, è come se quel mafioso avesse fatto una prepotenza contro Giovanni, ma Giovanni dall’alto non si cura di loro”.
Il Rettore della Chiesa di San Domenico si è giustificato così :
Il rettore di San Domenico ha affermato di avere saputo solo dopo, di chi si trattasse, e che l’offerta ricevuta dal boss, che presumiamo sia stata cospicua non sarà restituita – il rettore aggiunge inoltre che quei soldi saranno utilizzati per “fare del bene a chi ne ha bisogno”.
La Chiesa si terrà l’offerta ricevuta dal mafioso
Cosa non farebbe per soldi la Chiesa ?
Certo non sarebbe la prima volta che la Chiesa attua comportamenti ambigui, se si pensa allo scandalo dell’IOR (banca con personalità giuridica canonica pubblica della Città del Vaticano), e a tanto altro…
C’è chi parla di “grave sfregio alla memoria e alla città”
La Chiesa di San Domenico fu edificata nel 1640, si tratta dell’edificio di culto più vasto della Sicilia, ed è dell’Ordine dei Domenicani, che non dipende dalla giurisdizione canonica dell’arcidiocesi di Palermo.
E’ dalla metà del XIX secolo, che il Pantheon accoglie le spoglie d’Illustri siciliani, uomini e donne che si sono distinti, per condotte eccellenti, che hanno perso anche la vita, per perseguire i loro ideali, di certo mai per festeggiare un qualche anniversario di qualche mafioso, o gente appartenente alla criminalità organizzata.
Dal 2015, il Pantheon accoglie le spoglie anche dell’integerrimo magistrato Giovanni Falcone
In quell’occasione sempre l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, affermava riferendosi alla città :
“Ha assistito al sacrificio di tanti uomini e donne delle istituzioni, della società civile e della Chiesa palermitana”, è necessario rinnovare l’impegno, incalzava don Corrado, per la “costruzione di una città degli uomini giusta e solidale, libera dalle ‘strutture di peccato’ mafiose e dalla corruzione e dalla falsità imperante”.