Palermo

Palermo, a disposizione del boss Lo Presti, la chiesa di Falcone, per festeggiare le nozze d’argento

 

Palermo
Palermo

Il Rettore della Chiesa di San Domenico si è giustificato così :

La Chiesa si terrà l’offerta ricevuta dal mafioso

Cosa non farebbe per soldi la Chiesa ?

Fu proprio lo 23 aprile, che l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, durante il funerale di Vincenzo Agostino invitava alla : “resistenza attiva e proficua alla mafia e alle tante forme del male strutturato che insanguina le strade della città, sparge afflizione nelle case e nelle famiglie, pianifica depistaggi, compra silenzi e connivenze anche tra esponenti del potere politico e delle istituzioni dello Stato”, parole che non hanno nulla a che fare con quanto è accaduto.

In quell’occasione sempre l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, affermava riferendosi alla città :

“Ha assistito al sacrificio di tanti uomini e donne delle istituzioni, della società civile e della Chiesa palermitana”, è necessario rinnovare l’impegno, incalzava don Corrado, per la “costruzione di una città degli uomini giusta e solidale, libera dalle ‘strutture di peccato’ mafiose e dalla corruzione e dalla falsità imperante”.
Una città che continua ad essere “penalizzata”

Ebbene signori, in questo Pantheon oltre alle spoglie del magistrato Falcone, e del Prefetto Dalla Chiesa, emblema di legalità, riposano anche scrittori illustri come Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore de “Il Gattopardo”, che con la mafia, anch’essi non ebbero nulla a che fare, sappiamo benissimo e non dimentichiamo le stragi, e le persone che hanno perso la vita per degli ideale che non rispecchiano quanto avvenuto oggi, e che dire del comportamento di questa Chiesa, si esplica da solo …

Ci uniamo al disgusto, delle famiglie che hanno subito queste stragi, ci sono persone che non sono degne di rappresentare Cristo, e nemmeno di predicarne la parola, ne abbiamo troppo spesso ampia dimostrazione.

Condividi sui social