Superbonus, ultime trattative: a rischio 10mila cantieri

Le ultime trattative sul Superbonus 110%, la misura che ha incentivato la riqualificazione energetica e antisismica di edifici privati e condomini, non hanno ancora portato a una soluzione definitiva.

Il governo Draghi era intenzionato a prorogare il Superbonus, ma con alcune modifiche. Tra le ipotesi al vaglio, vi è quella di ridurre la percentuale di detrazione fiscale dal 110% al 70%.

Questa modifica potrebbe avere un impatto significativo sull’economia italiana, mettendo a rischio circa 10mila cantieri in corso.

Le cause del ritardo

Il ritardo nelle trattative sul Superbonus è dovuto a una serie di fattori. Innanzitutto, il governo Draghi sta cercando di trovare una soluzione che sia sostenibile dal punto di vista finanziario.

In secondo luogo, il governo deve fare i conti con le pressioni di diversi gruppi di interesse, tra cui le imprese edili, le associazioni dei consumatori e le associazioni di categoria.

Le possibili soluzioni

Per evitare che il Superbonus venga cancellato o fortemente ridimensionato, è necessario trovare una soluzione che sia accettabile sia per il governo che per i diversi gruppi di interesse.

Una possibile soluzione potrebbe essere quella di prorogare il Superbonus al 110%, ma con l’introduzione di alcune modifiche, come ad esempio:

  • una riduzione della percentuale di detrazione fiscale per i condomini con più di 8 unità immobiliari;
  • un limite di spesa per le singole unità immobiliari;
  • la possibilità di usufruire del Superbonus anche per le ristrutturazioni di edifici non residenziali.
Conclusione

Le trattative sul Superbonus sono ancora in corso e non è ancora possibile dire quale sarà la soluzione finale. Tuttavia, è chiaro che il futuro di questa misura è incerto e che le conseguenze di una sua cancellazione o ridimensionamento potrebbero essere molto significative.

 

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