23 Novembre 2024 00:07
Il 26 Settembre del 1973 ci lasciava la famosa Anna Magnani. Dopo una lunga malattia in cui verrà assistita dal figlio Luca e dall’amico Roberto Rossellini . La Magnani sarà una delle personalità più emblematiche del panorama artistico e cinematografico italiano. Fu considerata una delle migliori attrici italiane alla pari dei grandi attori come Alberto Sordi e Aldo Fabrizi. Una personalità affascinante ed enigmatica ma a sua volta fragile. Alcuni la consideranno misteriosa mentre altri amavano la sua schiettezza. Chi non ricorda la frase che disse al suo truccatore : “Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. C’ho messo una vita a farmele!”. Una frase tanto vera soprattutto nell’epoca attuale in cui si rincorrono ideali di bellezza stratosferici.
Anna Magnani Biografia
Anna Magnani nasce il 7 marzo del 1908 a Roma. Ebbe una vita un po’ travagliata. Figlia di una ragazza madre, venne affidata alle cure della nonna. Successivamente frequenta il collegio delle suore che le imporrano un ‘educazione meticolosa e rigorosa. Dopo un periodo di tempo volle istaurare un rapporto con la madre e si reca in Egitto. Purtroppo il suo desiderio non ebbe il risultato sperato. In un primo momento non conosceva neanche chi fosse il padre ma dopo alcune ricerche riuscirà a scoprirlo. Infine , torna a Roma dove intraprende la carriera di attrice.
Successi
La nota diva colleziono grandi successi tra cui ricordiamo: Campo de’ Fiori (1943), Roma città aperta (1945), Bellissima (1951) e Mamma Roma (1962).. Oltre all’Oscar per “La rosa tatuata” (prima donna italiana ad aggiudicarselo), vinse anche due David di Donatello, cinque Nastri d’Argento e molti altri ambiti premi. Nel 1956, quando riceve l’Oscar come miglior attrice protagonista nel film La Rosa Tatuata. Un tumore al pancreas la costringe ad abbandonare per sempre la sua carriera cinematografica.
Federico Fellini la descrive…
Così descrive l’attrice Federico Fellini: “Mi era simpatica la Magnani, l’ammiravo, ma mi dava un po’ di soggezione con quell’aria fosca da regina degli zingari, le lunghe occhiate silenziose, scrutatrici, gli scoppi di risa rauche nei momenti più inattesi. Sembrava sempre risentita, annoiata, altera. E invece era una ragazzetta timida dietro quel cipiglio minaccioso, aggressivo nascondeva un’ingenuità, un pudore selvatico, un entusiasmo da monella, e il sentimento caldo, pieno, di una vera donna, come vorresti incontrare più spesso”.