14 Novembre 2024 20:04
L’Abito può parlare? E nel caso, cosa direbbe?
TALKING DRESS
Abito Parlato
Ha parlato toccando i cuori più duri, le anime più resistenti, ha parlato…. PARLATO?….
Sono DONNE che avevano addosso gli abiti, ovviamente, e sono DONNE che raccontavano la loro storia, la loro vita, l’esperienza, il passato di Violenze, il presente di Libertà, una Libertà travagliata, ma tanto preziosa.
Quando abbiamo chiesto alle nostre DONNE di parlare, alcune erano indecise, altre timorose.
Qualcuna ha detto “A voi non posso dire di NO!”.
Allora abbiamo spiegato che questa idea è un format che unisce la moda, l’arte, lo spettacolo e la bellezza con le DONNE che hanno avuto un passato travagliato – questo format l’abbiamo pensato come una terapia, come una motivazione per loro e per chi non ha ancora il coraggio di cambiare, pensato per fare sentire la loro voce alta, per fare capire a tutti che SI PUÒ FARE!
Non si può raccontare in due parole: troppe emozioni, tanta energia, splendide, coraggiose guerriere.
Abiti di lusso di Miriam Tinzoni, gli abiti da Dea moderna, per delle Dee come loro, le nostre DONNE.
I gioielli futuristici dal design raffinato di Hanna Stu ci hanno proiettato nel futuro.
Le artiste che hanno reso la serata indimenticabile:
la presentatrice Yulia Zhiveynova, la cantante Mary Queen, la Soprano Maria Morozova, la compagnia di ballo Russiyana e l’artista Marina Kaminsky.
Spettacolare la recitazione di Cecilia Andreasi del monologo
“Le mie mani sanno di zucchero”, autore Giacomo Bandini.
Una performance dedicata alle donne afgane di Ada Eva Verbena, sotto gli occhi meravigliati dei rappresentanti della comunità afgana in Italia.
Da Kyrgyzstan a Napoli e infine da noi a Milano, una consulente forense e attivista Zamira Belekova con il racconto della sua missione.
E infine , le DONNE:
Olga l’attrice, Yulia, Svetlana, Natalya, Daria, Sanja, la giornalista serba, Dasha, Volna, Annalisa, la pittrice.
Laura Mazza consulente diplomatica del movimento “Uniti per Unire”, presente all’evento, si è detta commossa e arricchita, piena di esperienze vissute insieme ai racconti toccanti e fiera di essere una donna che contribuisce a creare un futuro migliore per tutte
le donne nel mondo.
Luca Dall’Olio – l’unico uomo al centro della serata, l’artista, l’attivista, da tempo legato con l’associazione VITARU ha proposto un workshop unico nel suo genere – “L’impronta dèi cuore Antiviolenza”.
Il movimento “Uniti per Unire” e l’associazione VITARU sono pronti a diffondere cultura e temi sociali in tutte le città italiane.