5 Ottobre 2024 07:35
Giorgetti Lindner: collaborazione costruttiva su dossier internazionali
Roma, 9 mar Si è svolto oggi al Mef l’incontro tra i ministri dell’economia e finanze Giancarlo Giorgetti e il tedesco Christian Lindner.
Il colloquio, durato oltre due ore, costruttivo e approfondito, si è focalizzato sui temi di attualità economici
sia interni (le situazioni di entrambi i paesi)che internazionali (in particolare la riforma della governance europea)
e alcune sfide comuni (tra le altre, il rinvio dell’adozione del solo elettrico per l’automotive a partire dal 2035).
“Il nostro approccio – dice Giorgetti – si fonda su due pilatri – da una parte una grande attenzione dei conti di finanza pubblica
e dall’altra la promozione degli investimenti che non si possono più basare esclusivamente su incentivi statali.
E’ necessario trovare un sistema di garanzie interne e internazionali che siano in grado di attrarre investimenti privati”.
Proprio su questo punto tra i due ministri è stata trovata un’intesa importante anche in vista delle prossime decisioni a livello europeo.
Giorgetti e Lindner hanno approfondito anche la situazione economica interna dei rispettivi Paesi.
Giorgetti si è soffermato sulla situazione italiana e sugli sforzi del governo per proteggere conti pubblici e
esigenze delle famiglie, ricordano in particolare le nuove regole sul super bonus edilizio e i limiti alle indicizzazioni delle pensioni decise nell’ultima legge di bilancio.
Entrambi concordano che è l’inflazione il vero problema “da affrontare e tenere sotto controllo”.
Nel corso del confronto, franco e realista poiché non sono state nascoste le differenze di visioni su alcuni aspetti del Pnrr e anche del debito pubblico.
Entrambi però concordano sulla necessità di avere una strategia comune. Sulla nuova governance, Giorgetti ha sottolineato la sua cautela:
“sono importanti i dettagli che saranno definiti dalla commissione in un secondo momento – ha sottolineato – a cominciare dai regolamenti e dai percorsi che saranno individuati per il risanamento dei singoli Paesi”.
L’invito di Giorgetti è non trascurare i cambiamenti che possono intervenire nei prossimi mesi, “purtroppo la crisi energetica e guerra in Ucraina non si risolveranno in un breve periodo” e dunque “rendono necessari una dose di flessibilità per affrontare le situazioni economiche”.
Giorgetti, infine, ha sottolineato l’opportunità di fare una riflessione su come considerare le spese: in particolare tutto ciò che viene investito per settori strategici come difesa, transizione ecologica ma anche a sostegno dell’Ucraina non può essere considerato semplicemente debito.
Infine i due si sono confrontati sulla necessità di continuare a sostenere il rinvio dell’addio nel 2035 per i motori a benzina e diesel investendo tutto sul futuro elettrico
“una decisione ideologica – ha ricordato Giorgetti – che non serve né alla nostra economia ma nemmeno fa bene all’ambiente”.
Giorgetti, che non volle aderire al Cop 26 di Glasgow durante il governo Draghi, è sempre stato tenace
sostenitore della neutralità tecnologica che favorisce la ricerca e disegna un futuro per l’automotive più
vicina alla tecnologia e ricerca italiana ed europea.
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