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Perugia, matrimonio tra un’iraniana ed un italiano, il paese d’origine della donna negava il nulla osta, se lo sposo non si convertiva all’Islam, sentenza del tribunale: “l’ufficiale di stato civile dovrà procedere alle pubblicazioni di matrimonio senza tener conto della condizione relativa alla fede religiosa…”

Perugia 30 Novembre 2024, svolta nel caso di una coppia, lui italiano, lei di origini iraniane a cui veniva negato il nulla osta, dal Consolato (secondo le leggi che regolamentano il paese di origine della donna), per procedere con le pubblicazioni, e la celebrazione del rito del matrimonio, in quanto secondo la legislazione iraniana, i “matrimoni misti” “tra donna iraniana e uomo non iraniano” possono avvenire solo :

  • se il nubendo si è previamente convertito alla religione islamica;
  • se è già avvenuto il matrimonio religioso presso un centro islamico approvato dall’Ambasciata iraniana;
  • se il nubendo non è affetto da malattie trasmissibili e gode di buona salute, fisica e mentale.

l Tribunale di Perugia, con decreto del 09.10.2024, pronunciato a seguito di ricorso ex art. 98 c.c., ordina ad un Comune di procedere con le pubblicazioni di matrimonio

L’Ufficiale di Stato Civile, non aveva provveduto all’adempimento delle pubblicazioni, in quanto la donna di origini iraniane, non aveva ottenuto il nulla osta al matrimonio ex art. 116 c.c. dal Consolato iraniano, nonostante la stessa lo avesse richiesto, al Consolato stesso, che le aveva risposto che per ottenere il rilascio era necessaria la conversione alla religione islamica, da parte del futuro sposo, (un cittadino italiano, non musulmano), per poter procedere alla celebrazione del matrimonio religioso islamico.

Il Consolato, inoltre, richiedeva le analisi del sangue del futuro sposo, al fine di dimostrare l’assenza di patologie come epatite/HIV.

Secondo l’art. 1059 del codice civile iraniano: “Non è permesso che una donna musulmana si sposi con un uomo non musulmano”.

Un requisito, quello della conversione alla religione islamica, che deve perdurare per tutta la durata del matrimonio, in caso contrario il matrimonio sarebbe a rischio.

Un matrimonio di una donna iraniana con un cittadino straniero deve avere un permesso dal Governo

L’articolo 1060 del Codice Civile iraniano :”Il matrimonio di una donna iraniana con un cittadino straniero, anche nei casi in cui non vi siano impedimenti legali, dipende da un permesso speciale del Governo”.

Tanti i decreti da parte di vari tribunali aditi ex art. 98 co 2 c.c., hanno ordinato le pubblicazioni di matrimonio in carenza del nulla osta previsto dall’art. 116, co 2, c.c.

Pertanto, secondo la Consulta, nell’ambito di un procedimento attivato ex art. 98, co 2, c.c., è possibile autorizzare le pubblicazioni di matrimonio interpretando l’art. 116 c.c. alla luce del sistema di diritto internazionale privato (legge 218/1995), con il conseguente obbligo, da parte dell’Ufficiale, di applicare il limite dell’ordine pubblico ex art. 16, legge 218/1995.

Il Ministero dell’Interno con una circolare ha stabilito che si deve procedere comunque alle pubblicazioni di matrimonio, senza tenere conto della fede religiosa

Il Ministero dell’Interno che, con circolare n. 46 del 11.9.2007: “l’ufficiale di stato civile dovrà procedere alle pubblicazioni di matrimonio senza tener conto della condizione relativa alla fede religiosa, eventualmente contenuta in detti nulla-osta” – “la normativa costituzionale prevede l’assoluta libertà di fede religiosa e non consente di limitare in alcun modo l’istituto del matrimonio in dipendenza della fede religiosa di uno o di entrambi i coniugi” (fonte Melting Pot Europa).

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