Varesino col Covid, “pizzicato” all’hotel in una serata “hard”

Varesino di anni 56. Non poteva infatti muoversi da casa in quanto risulta attualmente positivo al Covid-19.

I militari, dopo averlo identificato, lo hanno denunciato alla Procura di Varese.

Cosa è successo al Varesino col Covid

L’uomo in dolce compagnia (amante) aveva pensato e sperato di fare una notte d’amore in tutta tranquillità.

Per sfuggire ad eventuali amicizie locali aveva premedito la sera allegra, andando fuori provincia, in un hotel della provincia di Pavia.

La scoperta dell’uomo fuori casa

La coppia spensierata si è recata nella struttura dei loro sogni ed ha consegnato al portiere i documenti.

Il nominativo dell’uomo non è sfuggito ai controlli determinati dalla spedizione dei nominativi alla Questura:

il nome del 56enne compariva nell’elenco dell’Ats di Varese tra le persone attualmente in quarantena che non possono uscire dalla propria abitazione fino a quando un tampone avrà accertato la loro negatività al virus.

I carabinieri lo hanno quindi raggiunto in albergo e, dopo avergli notificato la denuncia, lo hanno invitato a indossare la mascherina e a rientrare subito a casa. (ANSA)

Come e perchè si è scoperto l’episodio

I receptionist, tramite i documenti forniti dai clienti, provvedono alla compilazione delle schedine degli alloggiati che vanno poi, trasmesse alla questura di riferimento entro 24 ore dalla data di arrivo [1].

Qualora il soggiorno dovesse essere inferiore alle 24 ore, le schedine devono essere inviate immediatamente, come si precisa nel sito “ La legge per tutti”

E altri particolari citati:

La mancata osservanza di questa procedura comporta sanzioni penali per l’albergatore, essendone prevista la denuncia in Procura della Repubblica.

Casi particolari di check in

Anche in caso di cliente abituale già presente nell’anagrafica dell’albergo, bisogna comunque accertarsi che questi sia in possesso dello stesso documento di identità fornito in precedenza e che non sia scaduto o smarrito.

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