solstizio

Il Solstizio d’estate.

Celebriamo un antico rito, il Solstizio.

Gioia, luce ed amore questo dovrebbero essere le nostre vite.

Ma, così non è.

Le tenebre, spesso, colgono i più impreparati, gettandoli in baratri di puro sconforto.

Per noi “cercatori”, le tenebre dovrebbero essere solo il componente di una formula alchemica, che metta in rilevanza la luce.

Lentamente ci avviciniamo al Solstizio estivo, padrone delle messi, dio dell’amore, di cui indiscusso Signore è il sole.

Qual’è l’alchimia del solstizio?

Festa della luce, della passione, alchimia di un sogno.

Ma, anche qui nel più grande fulgore, il rischio della confusione incombe.

La formula alchemica si inverte e la troppa luce crea illusorie visioni portando le menti alla follia.

Da questo saluto in cui si profonde il sole, prima della ripresa discendente del suo ciclo, possiamo attingere forza.

Dall’unione di cielo e terra, dalla perfetta congiunzione tra l’alto ed il basso, aiutati dalla potenza del fuoco, possiamo imprimere nuova linfa alle nostre vite.

Fin dai primordi, l’energia fluisce seguendo i ritmi della natura.

Da Lei tutto nasce, cresce, muore, si rigenera.

Antiche saggezza.

Le antiche saggezze, hanno da sempre scandito i Tempi, affidando la

rigenerazione della forza dei propri iniziati, ai lenti ritmi della Madre.

Nel costante ed operoso cammino verso la luce, il Cercatore, muore e rinasce, si purifica con l’acqua di San Giovanni, trae vigore dalla luce piena del fuoco.

Mai dimenticando che essendo lui sempre apprendista, molta attenzione deve porre alle insidiose voci delle sirene.

In un gioco di alternanze il nero e il bianco, ci indicano la via: l’equilibrio è la vera alchimia.

A tutti coloro che, accumunati nella ricerca della verità,

disposti a sacrifici, i più immani

e avvezzi agli attacchi, i più laceranti, per arrivare a scorgere le stelle ed a riscoprire una antica leggenda: la vita, alchimia tanto vera quanto inspiegabile:

Fuochi Pieni.