7 Ottobre 2024 10:10
Oggi vi vogliamo presentare
Pesaro Città della Cultura 2024
ed il suo Sindaco Matteo Ricci, che ha reso un sogno possibile.
Come una bella addormentata Pesaro è adagiata sul litorale della riviera marchigiana tra la riserva naturale del Monte San Bartolo ed il Monte Ardizio.
Fondata nell’Età del Ferro dai Piceni sarà abitata dalle popolazioni umbre ed etrusche, dai Greci dai Celti. Nel 184 a.C. diverrà colonia Romana; occupata da Cesare, Pisaurum diverrà centro economico durante l’Impero Castrum.
Ricostruita nel 539 d.C. da Belisario, divenne successivamente una delle cinque città dell’Esarcato bizantino di Ravenna;
Invasa dai Longobardi, verrà donata da Pipino il Breve, allo Stato della Chiesa pur rimanendo governata da un rappresentante dell’ ‘Impero.
Nel XIII sotto Innocenzo III, dopo le imprese di Federico Barbarossa, il governo podestale, la Marca anconitana, passerà per sei anni al dominio degli Estensi.
A partire dal 1285 coi Malatesta, Pesaro passerà agli Sforza, a Cesare Borgia, ai Della Rovere; da Guidobaldo II della Rovere, Duca di Urbino, prenderà una parte del suo stemma:
«Vi dono la mia rovere e voglio che sia posta nello stemma della Comunità sopra il quartiere bianco e rosso con quattro mani che si stringono tra esse e sorreggono la rovere, e sotto il motto "PERPETVA ET FIRMA FIDELITAS" (fedeltà salda e perenne) e voglio essere nominato Signore e Padre vostro».
Fu saccheggiata artisticamente dai francesi nel 1799, tanto che opere di illustri artisti Marchigiani possono essere oggi ammirate oltre frontiera, al Museo del Louvre, s Bruxelles a Nancy e nella Pinacoteca Vaticana.
Nel 1815 nella battaglia austro napoletana che si svolse a Pesaro, questi ultimi sconfitti furono costretti a ritirarsi verso Ancona.
Per finire L’11 settembre 1860 fu occupata dal generale Cialdini e annessa allo Stato italiano in seguito al plebiscito del novembre 1860.
Indubbiamente tutti questi passaggi politico/strategici, hanno donato a Pesaro quella miscellanea di culture che nel 2017 l’ha resa Città Creativa Unesco della Musica
e quest’anno 2024, le sono valse il Titolo di Capitale Italiana della Cultura https://pesaro2024.it/.
LA NATURA DELLA CULTURA a Pesaro
Al sindaco di Pesaro, Matteo Ricci rivolgiamo alcune domande per sottolineare questo importante anno che la sua città ha già iniziato a vivere.
LA NATURA DELLA CULTURA un titolo pregno di significato, cosa si augura per Pesaro e il suo Magnifico Montefeltro.
Su “La natura della cultura” vogliamo costruire il nostro futuro, per rafforzare la competitività turistica di tutto il territorio per i prossimi decenni.
Abbiamo deciso di affrontare questa “sfida” come una città orchestra, mettendo in campo le unicità di tutti i comuni della provincia di Pesaro e Urbino.
Lo abbiamo fatto con un macroprogetto ‘50X50 Capitali al quadrato’, simbolo della strategia di valorizzazione territoriale di Pesaro 2024, che vede ogni Comune della provincia di Pesaro e Urbino, Capitale per una settimana.
Un calendario di 12 mesi fitto e affascinante (partito il 22 gennaio a Vallefoglia e si finirà a dicembre a Montregrimano Terme), che rappresenta un invito al viaggio tra natura e cultura, alla scoperta di una terra policentrica e polifonica, tra mare e colline.
‘50X50 Capitali al quadrato’ è un grande quadro di una provincia che vuole presentarsi al meglio all’Italia e al Mondo.
Con l’ambizione di essere una sorta di laboratorio di idee per le altre città che si candidano a Capitale italiana della cultura.
Cosa della storia passata, con tutti i suoi passaggi di mano in mano ritroviamo in Pesaro oggi?
La città deve molto al suo passato e se siamo diventati Capitale italiana della cultura lo dobbiamo al grande bagaglio artistico, musicale, ambientale, che abbiamo.
Siamo molto orgogliosi della nostra storia e cerchiamo di valorizzare al meglio questo enorme patrimonio che abbiamo avuto in eredità.
Pesaro si è da sempre distinta come un esempio di eleganza sulla costa adriatica,
culla di nomi illustri pensiamo a Rossini a Sara Levi Nathan, Simone Cantarini…
ed altre decine di personaggi anche più contemporanei che si sono distinti in Italia ed all’estero;
i pesaresi sono orgogliosi del loro passato come pensa di conciliare passato e un presente che tende sempre più alla tecnologia spesso a scapito della Tradizione?
Nella nostra Pesaro 2024 teniamo insieme le grandi sfide epocali, quella culturale, della sostenibilità e della tecnologia.
Nel nostro programma intendiamo quindi esplorare le relazioni contemporanee fra natura, arte e tecnologia e per farlo abbiamo coinvolto 400 artisti e scienziati da 35 paesi del mondo, consapevoli che nelle relazioni tra questi tre elementi si articolano le principali sfide dell’uomo contemporaneo.
E sono convinto che la cultura debba andare in questa direzione. Non è un caso che abbiamo scelto come simbolo della nostra Capitale la Biosfera,
un’installazione scultoreo-digitale unica in Europa con i suoi 4 metri di diametro e oltre 2 milioni di Led. Un’opera viva, interagibile e in dialogo con la città e la collettività, ideata per narrare e condividere La natura della cultura della Capitale italiana della cultura e lanciare Pesaro nel futuro della modernità.
La Biosfera, situata in piazza del Popolo, è luogo di aggregazione, promozione culturale e tecnologica tramite gli interventi audiovisivi che attraverseranno i suoi milioni di Led e che combina arte e scienza, patrimonio culturale e tecnologia, storia e innovazione.
Lei e la sua giunta avete portato questa cittadina italiana, abituata ad un turismo generazionale, all’attenzione Nazionale ed internazionale: qual è il suo sogno per Pesaro e per i magnifici territori, spesso poco noti, che la circondano?
La Capitale italiana della cultura nasce dieci anni fa, quando abbiamo proposto ai pesaresi un patto per uscire dalla grave crisi economica che aveva colpito il nostro territorio,
attraverso un modello di sviluppo diverso, incentrato sulla manifattura, ma anche sulla bellezza, cultura e turismo.
Se oggi siamo qui è perché dieci anni fa ci siamo stretti la mano e abbiamo portato avanti questo patto con determinazione.
Ora di fronte a noi abbiamo una grande sfida nazionale, un anno straordinario durante il quale siamo chiamati a illustrare la bellezza della provincia italiana.
Spesso dico che dobbiamo essere orgogliosamente gente di provincia, perché per arrivare camminiamo più degli altri, stando con i piedi per terra.
Ma non dobbiamo essere provinciali, perché dobbiamo volare alto.
Con questa mentalità il nostro territorio, unito, si deve fare capofila tra le città medie della cultura, per creare una rete che possa essere l’alternativa alle classiche città della cultura come Roma, Venezia, Firenze.
L’obiettivo è quello di intercettare i nuovi flussi di turismo, per cambiare il futuro della nostra terra per le nuove generazioni, dimostrando di essere una delle province e regioni migliori del Paese. (S.C.)
https://pesaro2024.it/2024/02/ecco-la-biosfera-pesaro-2024-accende-il-suo-albero-della-vita/
A progettare l’installazione sono stati da Federico Rossi (professore associato in architettura digitale alla London South Bank University) e Andrea Santicchia (artista transdisciplinare e docente presso il corso di Interaction Design at IUAV) di Artifact Studio.
SabrinaConti©CreditFoto
https://it.wikipedia.org/wiki/Pesaro
https://ilquotidianoditalia.it/cultura/urbino-il-duca-celebra-il-suo-600esimo-compleanno/
https://www.labaitapesaro.com/menu/