21 Novembre 2024 14:41
Trippa: una frattaglia che si ricava da varie parti dello stomaco del vitello (o manzo).
È un alimento molto saporito, che ha trovato nel corso dei secoli sempre moltissimi estimatori.
Le origini della trippa risalgono ai tempi degli antichi greci e romani: i primi la degustavano alla brace, mentre i secondi la utilizzavano per preparare le salsicce.
In Italia è considerato un piatto tipico della cucina povera.
Era infatti un alimento economico e nutriente, che poteva essere consumato anche dalle persone meno abbienti.
Oggi, la trippa è ancora un piatto molto apprezzato, ma non è più considerato un cibo di scarso valore. Al contrario, è spesso considerato una vera e propria prelibatezza.
Esistono molte ricette di trippa, che variano a seconda della regione italiana. Tra le più famose, si possono citare:
La trippa alla romana, che si prepara con un sugo di pomodoro, carote, cipolle e sedano.
Oppure alla fiorentina, che si prepara con un sugo di pomodoro, carote, cipolle, sedano e uva passa.
E anche alla veneziana, che si prepara con un sugo di pomodoro, carote, cipolle, sedano e fagioli.
Per cucinare la trippa, è importante pulirla accuratamente. Si può utilizzare un coltello affilato per rimuovere eventuali residui di grasso o di muco.
Va poi lessata in acqua bollente per circa un’ora.
Una volta lessata, va tagliata a strisce e ripassata in padella con il sugo.
La cottura deve essere prolungata per circa 30-40 minuti, fino a quando la trippa sarà tenera e il sugo sarà ristretto.
La trippa può essere servita calda, come piatto unico o come contorno. Si può accompagnare con pane, crostini o riso.
la foto è stata scattata oggi, al Giglio Azzurro ristorante pizzeria a Premia