22 Novembre 2024 14:23
L’Idroscalo Sant’Anna, vecchia gloria da non dimenticare
A seguito della visita del Principe, Emanuele Filiberto di Savoia, è mia intenzione promuovere e valorizzare il territorio, in particolare ricordando l’idroscalo Sant’Anna.
L’Idroscalo Sant’Anna divenne, tra gli anni ’20 e gli anni ’30, rampa di lancio per gli idrovolanti tra cui il più famoso fu il S.55 pilotato da Italo Balbo nelle trasvolate atlantiche del 1930-31 e del 1933.
L’idroscalo del Lago Maggiore (basso verbano) situato nel territorio comunale di Sesto Calende, precisamente nella frazione sant’Anna, è diventata celebre per l’ubicazione dell’idroscalo della Savoia-marchetti, Società Idrovolanti Alta Italia (SIAI), fondata nel 1915 a Sesto Calende.
L’Idroscalo Sant’Anna, storia e gloria
Partendo da questo idroscalo, nel settembre 1920, Umberto Maddalena conquistò il primato per il più lungo Raid compiuto da idrovolanti volando da Sant’Anna ad Helsinki su di un idrovolante Savoia – marchetti S 16.
Nel 1925 Francesco de Pinedo ed il motorista Ernesto Campanelli volarono per 370 ore percorrendo, con l’idrovolante Savoia-Marchetti S.16 detto Gennariello, 55.000 chilometri da Sant’Anna verso Melbourne, Tokio per ritornare poi in Italia, a Roma.
Negli ultimi anni del II conflitto mondiale, dopo la firma dell’armistizio, l’idroscalo fu occupato dalla Xª Flottiglia, fedele alla Repubblica Sociale Italiana, che istituì una scuola di addestramento dove erano effettuate le prove delle motosiluranti per attacco veloce, prodotte negli stabilimenti della Savoia-Marchetti di Sesto Calende e Vergiate
.
La scuola, intitolata al comandante Salvatore Todaro, era nota all’aviazione anglo-americana che, insieme al ponte di ferro sul Ticino, venne bombardato varie volte dove avevano sede gli stabilimenti.
Nel maggio 2002 l’area dismessa ormai da tempo è stata riconvertita a parco pubblico, abbattendo alcune strutture fatiscenti e mantenendo altre a testimonianza dell’idroscalo.
P.S. immagine tratta dal sito della Provincia