22 Novembre 2024 01:36
A Padova le telecamere della scuola hanno incastrato una maestra per abusi su un bimbo autistico di 9 anni.
Abusi su un bimbo autistico
La magistratura padovana sta indagando una maestra di sostegno quarantenne per abusi su un bimbo autistico di 9 anni in una scuola elementare della bassa padovana.
Le accuse verso la donna fanno riferimento ad una serie di episodi che vanno dagli spintoni a dispetti e vessazioni, come lasciare solo il bimpo per ore.
Il pm Giorgio Falcone ha chiesto il rinvio a giudizio dell’insegnante di sostegno 40enne accusata di maltrattamenti
Il padre del bambino aveva riscontrato nel bambino immotivati e crescenti segnali di malessere come irrequietezza e aggressività.
L’uomo si è quindi rivolto ai carabinieri ed è partita una inchiesta coordinata dal PM Giorgio Falcone.
Negli scorsi giorni lo stesso PM ha fatto recapitare all’indagata l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e l’informazione di garanzia.
L’accusa
L’accusa contro l’insegnante è quella di maltrattamenti con condotte reiterate lesive dell’integrità fisica e della dignità del minore disabile.
Le indagini hanno rilevato episodi di maltrattamenti nei confronti del bambino continuati nel tempo.
I carabinieri hanno ricostruito la vicenda raccogliendo le testimonianze del dirigente scolastico, insegnanti, educatori, collaboratori scolastici, ma anche con immagini delle telecamere piazzate nelle aule.
Da quanto esposto nell’informazione di garanzia, l’insegnante di sostegno avrebbe più volte strattonato il bimbo trascinandolo per un braccio.
Gli episodi
Inoltre in un caso in cui il bimbo aveva tentato di mordersi il braccio con un atto di autolesionismo la donna non sarebbe intervenuta.
Si sarebbe limitata a dire al bimbo di coprirsi il braccio con la manica del maglione perché in quel modo sarebbe guarito.
In un altro episodio la donna aveva strappato dalle mani del bambino un foglio di carta che stava disegnando, provocandogli una reazione aggressiva.
In quel frangente l’insegnante aveva violentemente contenuto fisicamente il bambino afferrandolo, strattonandolo e tentando di dargli una ginocchiata.
Inoltre la donna avrebbe tenuto anche atteggiamenti omissivi, abbandonando il bimbo a se stesso, o lo avrebbe trascurato per trafficare col proprio cellulare.