Un libro sul viaggio in Cile di Lorenzo Proia a Santiago per Foad Aodi e Quotidiano Sanità che vide articoli anche sul Quotidiano d'Italia.

Cile. Disponibile per YouCanPrint e in tutti gli store ‘Cile: la Comune tradita. Riflessioni e impressioni di un reporter Millennial da Santiago’ di Lorenzo Proia (a 3,99 euro in eBook, a 29,90 il cartaceo).

Il testo parla del viaggio di Proia a Santiago del Cile quando venne redatta la bozza di Carta costituzionale da un Assemblea costituzionale in cui gli indipendenti erano maggioritari.

Fu un viaggio di ricerca per il professor Foad Aodi, docente dell’Università ‘Tor Vergata’ di Roma.

La Carta venne scritta fra il maggio e il luglio del 2022. Lorenzo Proia era in Cile in qualità di giornalista di Quotidiano Sanità e di collaboratore dell’Associazione Medici di Origine Straniera (AMSI), che rappresenta anche medici dell’America Latina legati all’Italia, nel nostro Paese e all’estero. Questi collaborarono alla ricerca, in particolare medici, psicologi e sanitari del Cile e dell’Argentina. Proia era a Santiago anche per il Movimento inter-professionale ‘Uniti X Unire’, l’Unione Medica Euro-mediterranea (UMEM) e la CO-MAI, che rappresenta in Italia le comunità arabe di tutte le religioni.

Foad Aodi come responsabile Salute globale della Fnomceo, Quotidiano Sanità per ciò che riguardò l’articolo di corrispondenza da Santiago, la CGIL e le rappresentanze del mondo della Psicologia collaborarono alla ricerca sul campo che svolse da solo, confrontandosi con sindacalisti, attivisti, femministe, congressiste e congressisti, costituenti e molti sanitari.

“Nel testo traccio un bilancio e una prospettiva partendo dalla mia realtà sulla generazione dei trentenni, prendendo spunto dal fatto che il governo cileno era composto da giovani come Gabriel Boric, Maya Fernandez, Camila Vallejo e molti altri e che la segretaria del Pd Elly Schlein nel suo libro ‘La nostra parte’ parta dalla realtà cilena. Spagna, Cile e Italia vengono indicati come Paesi legati da uno spirito comune generazionale comune che cerca di cambiare il paradigma mettendo lo stato sociale e la sanità pubblica al centro e in chiave movimentista. Oltre a raccontare del viaggio e delle conoscenze – dalla Moneda, la sede del Governo, al maggior sindacato CUT, dall’INCA-CGIL, alla medicina indigena, dalla Psicoterapia agli omologhi della FNO TSRM e PSTRP – e di come le tematiche sanitarie siano divenute centrali nel mondo italiano e ispanico per l’area progressista, divenendo un vero e proprio movimento a partire dall’azione sindacale”, dichiara Proia.

“Ma anche – conclude Proia – del movimento che punta all’investimento di maggiori risorse per la salute mentale, una spinta che sta attraversando le generazioni ancora più giovani. Tutti questi movimenti sono legati da uno spirito comune. Ovviamente nel libro si fa riferimento al quadro generale: la pandemia da Covid-19, lo sviluppo dell’AI, i conflitti in Ucraina e Medio Oriente”.


Lorenzo Proia è storico e giornalista scientifico. Ha già scritto ‘Hoda Sharawi e il Movimento Internazionale delle Donne (1919-1947)’, ‘Acilia Partigiana’ (patrocinato da ANPI, CGIL e UIL), ‘Italiani Brava Gente!’

Ha collaborato con l’Europarlamento, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’ONG VPM, con la FNO TSRM-PSTRP, Quotidiano Sanità, il CONAPS, il Partito Democratico e il sindacato degli psicologi AUPI. Era in Cile come corrispondente di Quotidiano Sanità e ricercatore per Foad Aodi.

Il tentativo di sostituire la Costituzione cilena (abrogando quella redatta da Augusto Pinochet nel 1980) ha visto il nulla di fatto in Cile dato che sia l’Assemblea costituente in cui gli indipendenti erano maggiorati, nel plebliscito del 4 settembre 2022, sia quella in cui l’estrema destra era maggioranza nell’Assemblea, al termine dello scorso anno, sono state rifiutate dai Cileni.

Proia individua l’indifferenza per la politica, esautorata dall’economia, come la motivazione di questo fallimento. I movimenti dalla Crisi finanziaria del 2008 ad oggi (Primavera araba, Cile, Indignados…) hanno per Proia portato a una nuova classe dirigente della sinistra nel mondo latino, anche se non a cambiamenti radicali, che per lo scrittore occorrerebbero.

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