14 Dicembre 2024 13:01
Ecoballe di Caivano. La Campania è stata condannata dalla Corte di Giustizia europea al pagamento di una multa di 120mila euro al giorno per lo stoccaggio di ecoballe a Caivano.
La sanzione, che è stata ridotta a 20 milioni di euro per il dodicesimo semestre, è stata comminata per la mancata attuazione di una serie di misure necessarie a garantire il corretto smaltimento dei rifiuti.
La multa è stata ridotta grazie all’avvio dell’impianto di trattamento di Caivano, che ha iniziato a smaltire le ecoballe a partire dal 2021.
L’impianto, che ha una capacità di trattamento di 2 milioni di tonnellate di rifiuti, è stato realizzato dalla società Sapna, in house della Regione Campania.
La multa UE è un costo significativo per la Campania, che si aggiunge al peso economico dello smaltimento delle ecoballe
La Regione ha stimato che lo smaltimento completo delle ecoballe costerà circa 2 miliardi di euro.
In conclusione, la multa UE per le ecoballe di Caivano è una sanzione importante che ha un impatto negativo sull’economia della Campania.
Interrogazione a risposta immediata presentata dagli On.li Calabro’ – De Girolamo – De Mita (Ecoballe regione Campania)
L’interrogazione parlamentare presentata a suo tempo:
La questione delle ecoballe è una vera e propria emergenza ambientale: va dunque risolta in maniera efficace, in collaborazione con tutte le forze politiche e i soggetti interessati, andando oltre le posizioni di mera contestazione.
La riduzione della sanzione è un risultato positivo, ma il problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania rimane ancora irrisolto.
E lo scorso mese l’operazione contro il traffico di rifiuti
Campania, traffico illecito di rifiuti: 11 arresti
Salerno. I carabinieri del nucleo operativo ecologico di Salerno hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque persone
e di sei obblighi di dimora nei confronti di altrettanti soggetti, accusati di traffico illecito di rifiuti speciali pericolosi, riciclaggio e realizzazione di discariche abusive.
Le indagini, avviate nel 2022, hanno permesso di accertare che un’organizzazione criminale, composta da imprenditori, titolari di aziende di trasporto.
E intermediari campani, con complici pugliesi, molisani e laziali, aveva organizzato un sistema di smaltimento illecito di rifiuti speciali pericolosi.
L’organizzazione, attraverso l’utilizzo di documenti falsi che attestavano lo smaltimento regolare dei rifiuti, ha sversato illegalmente circa 700 tonnellate di rifiuti tossici in Campania, Puglia, Molise e Lazio.
I rifiuti sono stati sversati in una discarica abusiva in provincia di Frosinone, in un’area industriale dismessa di Pontecagnano (Salerno) e in altre discariche abusive in Puglia, Molise e Lazio.
L’attività illecita ha fruttato all’organizzazione un profitto di circa un milione di euro.
Il traffico illecito di rifiuti: un problema ancora irrisolto
Il traffico illecito di rifiuti è un problema ancora irrisolto in Italia. Secondo i dati del Ministero dell’Ambiente, nel 2022 sono state sequestrate oltre 200mila tonnellate di rifiuti illegali.
La Campania è una delle regioni più colpite da questo fenomeno. La regione è stata per decenni al centro di un’emergenza rifiuti, che ha portato alla nascita delle cosiddette “terre dei fuochi”.
L’operazione dei carabinieri di Salerno è un segnale importante nella lotta al traffico illecito di rifiuti.
Tuttavia, è necessario un impegno costante da parte delle autorità per contrastare questo fenomeno e tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini.
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