25 Dicembre 2024 08:11
Suicidi. Indagine UMEM sul Rischio di Suicidi tra i Professionisti Sanitari
ROMA, 4 OTT 2024 – Una nuova indagine mondiale dell’Unione Medica Euromediterranea (UMEM) evidenzia un dato allarmante: le dottoresse sono la categoria sociale più a rischio di suicidio, con una percentuale del 76%.
L’Analisi di Aodi sui suicidi
Il Prof. Foad Aodi, medico e giornalista esperto di salute globale, ha analizzato i risultati di 39 studi provenienti da 20 nazioni. I dati, raccolti grazie alla collaborazione dei ricercatori di UMEM in oltre 120 paesi, mostrano che le dottoresse hanno molte più probabilità di suicidarsi rispetto ad altri membri della popolazione generale.
Le Cause del Rischio Suicidio
Secondo Aodi, la principale ragione di possibile rischio di suicidio tra i professionisti sanitari in Italia è l’escalation di aggressioni subite, con una percentuale del 28%. Segue la medicina difensiva, responsabile del 24% dei pensieri suicidi, e lo stress lavorativo dovuto alle carenze del sistema sanitario pubblico, che incide per il 19%.
Aggressioni ai Professionisti Sanitari e Suicidi
In Italia, il 42% dei professionisti sanitari ha subito almeno un episodio di violenza. Questo genera stress emotivo, ansia e traumi che possono condurre a una pericolosa depressione.
Medicina Difensiva sui Suicidi
Le denunce contro i professionisti sanitari, spesso gonfiate ad arte, creano stati ansiogeni e timori di perdita di immagine. La medicina difensiva è la seconda causa di pensieri suicidi, con una percentuale del 24%.
Stress Lavorativo e Suicidi
I turni massacranti e la disorganizzazione delle strutture sanitarie sono la terza causa di rischio suicidio, con il 19%. Le donne della sanità, in particolare, devono spesso bilanciare il lavoro con le responsabilità familiari, aumentando il rischio di depressione.
Aree a Maggior Rischio
I pronto soccorsi e i reparti di emergenza-urgenza sono le aree con il maggior rischio di malattie depressive e ansiogene. Il 19% dei professionisti che opera in questi reparti è esposto a un rischio maggiore di depressione.
Professionisti a Rischio
Tra i professionisti sanitari, i medici di famiglia, i pediatri e i ginecologi sono le categorie più a rischio di suicidio. Tuttavia, gli infermieri superano tutti nel rischio, a causa dei carichi di lavoro e delle remunerazioni inferiori rispetto alla dirigenza medica.
L’Impatto del COVID-19
La pandemia di COVID-19 ha esercitato ulteriore pressione sulla salute mentale dei medici. Durante la pandemia, il 10,8% dei lavoratori della sanità ha avuto pensieri suicidi, soprattutto nella fase iniziale. Il 2,1% ha tentato effettivamente il suicidio.
La Richiesta di Maggior Supporto
Oltre l’80% dei professionisti sanitari italiani ed europei desidera maggiore attenzione da parte di Governi e Regioni per le loro condizioni psico-fisiche. Il 55% dei professionisti non denuncia il proprio stress psicologico, temendo di compromettere il proprio posto di lavoro.
Conclusioni
Il Prof. Foad Aodi, fondatore di Amsi e UMEM, sottolinea l’importanza di misure di prevenzione del suicidio tra i medici. Aodi, anche docente all’Università di Tor Vergata, continua a sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di supportare i professionisti sanitari.
L’Appello alle Istituzioni sui Suicidi
Aodi e i suoi colleghi di UMEM e Amsi lavorano costantemente per tutelare i diritti dei professionisti sanitari. Il loro dialogo con le istituzioni mira a migliorare le condizioni di lavoro e ridurre i rischi di suicidio.
Conclusione
Il nuovo studio di UMEM rivela dati preoccupanti sul rischio suicidio tra i professionisti sanitari, in particolare le dottoresse. Le aggressioni, la medicina difensiva e lo stress lavorativo sono le principali cause di depressione e pensieri suicidi. È essenziale che Governi e Regioni implementino misure di supporto per migliorare le condizioni psico-fisiche dei professionisti sanitari e prevenire ulteriori tragedie.
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