La droga in carcere col drone a Santa Maria Capua Vetere
I carabinieri hanno sequestrato in una panda sei plichi contenenti la droga e i telefoni destinati ad essere introdotti in carcere col drone

I carabinieri hanno sequestrato in una panda sei plichi contenenti la droga e i telefoni destinati ad essere introdotti in carcere col drone

La droga in carcere col drone a Santa Maria Capua Vetere

La droga (1,3 kg di hashish, 62 gr di cocaina, sette cellulari e 4 microcellulari) erano confezionati in sei pacchettini da introdurre in carcere col drone.

Il carico sequestrato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, probabilmente, era destinato a rifornire alcuni detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere. I  militari hanno controllato una Fiat Panda ferma a pochi metri dalla struttura carceraria con a bordo quattro persone. All’interno dell’auto hanno trovato sei pacchettini dello stesso peso e in modernissimo drone. 

Drone di ultima generazione

Il drone, di ultima generazione, per la sua struttura e la sua capacità di carico era perfettamente adatto per introdurre in carcere i pacchettini sequestrati. I carabinieri, a quel punto, hanno arrestato, in flagranza di reato, le due donne e i due uomini casertani che erano sull’auto. I carabinieri hanno messo gli arrestati a disposizione della Procura con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.  Ovviamente gli arrestati sono da ritenersi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

Il carcere

Santa Maria Capua Vetere ospita circa 850 detenuti e soffre di una carenza di organico che si protrae da diversi anni. Il personale carcerario è rimasto più o meno invariato nel tempo. Nel 2017 c’erano 416 agenti in servizio, 4 in più rispetto agli attuali. Senza tener conto dell’aumento della popolazione carceraria e dei quasi 60 sospesi. L’organico ridotto all’osso espone gli agenti a rischi come aggressioni e ferimenti. Inoltre non permette lo svolgimento di una serie di servizi che pure sono previsti. Bisogna anche tenere in considerazione che i turni, non di rado, prevedono anche dieci ore continue di lavoro per mancanza di unità per il cambio.

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