17 Novembre 2024 12:54
Coldiretti espone a VeronaFiere la cantina degli orrori e mette in vetrina i più clamorosi attacchi al vino italiano, dal Prosek al vino zuccherato.
La cantina degli orrori di Coldiretti
Il vino italiano è sotto attacco a livello comunitario con il via libera all’Irlanda per adottare etichette terroristiche e Coldiretti espone la cantina degli orrori.
Nello spazio espositivo di Coldiretti è esposto un campionario di attacchi al vino italiano che va dai falsi alle etichette terroristiche.
L’Europa, infatti, ha concesso all’Irlanda di adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze «terroristiche».
Inoltre la Ue ha autorizzato, nell’ambito delle pratiche enologiche, l’eliminazione totale o parziale dell’alcol anche nei vini a denominazione di origine.
Così facendo, un prodotto a cui sono state compromesse le caratteristiche di naturalità potrà essere chiamato ancora vino.
Queste scelte aprono la strada all’introduzione di derive che mettono fortemente a rischio l’identità del vino italiano, che è la principale voce dell’export agroalimentare nazionale.
I kit fai da te
Altre pratiche molto discutibili permesse dalla CE sono anche lo zuccheraggio del vino e i kit fai da te.
Questi ultimi sono molto diffusi in Canada e negli Stati Uniti, ma anche in alcuni Paesi dell’Ue.
Promettono il miracolo di ottenere in casa il meglio della produzione enologica Made in Italy, dai vini ai formaggi
Coldiretti, in occasione di Vinitaly 2023 di Verona, ha messo in mostra la cantina degli orrori con gli esempi più eclatanti degli attacchi al vino.
Per la Coldiretti è del tutto improprio assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come la birra e il vino.
La Coldiretti sostiene che il vino fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea e conta diecimila anni di storia.
Coldiretti si lamenta anche che l’Unione Europea ha dato il via libera al vino senza uva.
Ha infatti autorizzato la commercializzazione di vini ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi dall’uva come lamponi e ribes molto diffusi nei Paesi dell’Est.
Inoltre ci sarebbero anche i rischi legati alle richieste di riconoscimento di denominazioni come il Prosek croato contro cui l’Italia ha fatto ricorso.
Il riconoscimento del Prosek croato, un vino dolce da dessert, potrebbe danneggiare il Prosecco.