23 Novembre 2024 11:33
La folla tenta il linciaggio degli youtuber, di cui sta parlando tutta l’Italia, e sui ci sono forti commenti e disagio, dopo la morte del bimbo.
La folla tenta il linciaggio, altro che visibilità mediatica e lavori alternativi e sul web.
Il punto dolente non è solo l’atto violento e irresponsabile su cui ci saranno, auspichiamo condanne dure, ma i riflessi “positivi” per il gruppo:
L’atto violento e irresponsabile non solo non viene pesato da tutti, ma contribuisce a far crescere la loro visibilità.
Se uno di noi “posta” più volte lo stesso articolo, Facebook interviene a bloccarlo, mentre in questi casi, il business fa passare in secondo luogo tutto il resto.
Su questa logica aberrante occorre immediatamente intervenire onde evitare casi gravi come già accaduto in passato e che potrebbero ripetersi in futuro.
Dobbiamo pure stigmatizzare la nostra rabbia anche per chi ha derubricato l’atto grave, anche se si tratta di uno dei genitori.
Il video con la folla che accerchia i ragazzi è disponibile sul sito dell’Agenzia Agi, basta cliccare qui.
Il caso lo abbiamo trattato in precedenza
Roma, youtuber sotto inchiesta per una “pazzia” che ha provocato la tragedia:
morto un bimbo di 5 anni. Grave la sorellina di due anni più piccola. La madre in codice rosso, riporta l’agenzia AGI.
Cosa potrebbero essere successo?
Sembrerebbe che si stesse girando un video da postare, poi, sui social – alcuni fanno parte del gruppo ‘Theborderline’ – in per una ‘sfida’ online incitando il ragazzo alla guida.
Non si può parlare di “bravata”: un conto è un video-gioco, altra cosa è mettersi alla guida di una Lamborghini e dopo la tragedia fare ancora video e foto.