2 Dicembre 2024 10:43
Una grande manifestazione si è svolta a Laâyoune per denunciare l’attacco terroristico perpetrato contro i civili nella città di Smara, nelle Province Meridionali del Marocco.
Durante questa manifestazione, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa del Marocco “Map”, i partecipanti, guidati dai capi tribù, notabili e funzionari eletti locali, hanno condannato questo attacco, definendolo “un atto terroristico commesso dai nemici dell’integrità territoriale del Regno”.
Diverse decine di migliaia di abitanti della città di Laâyoune e dei suoi dintorni sono scesi in piazza e hanno attraversato le principali arterie della città, brandendo la bandiera nazionale per esprimere la loro indignazione per questa aggressione.
Ma anche per dimostrare la loro solidarietà ai loro concittadini nella città di Smara. I manifestanti hanno scandito slogan denunciando questo “attacco che ha preso di mira civili innocenti in flagrante violazione del diritto internazionale”, invitando la comunità internazionale ad assumersi la responsabilità di porre fine alle azioni del Polisario, “un’entità terroristica che sequestra i nostri fratelli e bombardate i nostri figli”.
Questi attacchi, che hanno preso di mira civili, “mirano a minare la sicurezza e la stabilità prevalenti nelle province meridionali del Regno”. “Provano il fallimento della tesi separatista a livello diplomatico, militare e politico”, hanno sottolineato.
“Come Daesh, il Polisario è un insieme di terroristi”, “le esplosioni di Smara minacciano la pace e la sicurezza dei civili in flagrante violazione del diritto internazionale, del diritto umanitario internazionale e delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza”, si legge sugli striscioni esposti durante il corteo.
La marcia di Laâyoune si è conclusa con la lettura di un comunicato stampa dei Chioukh delle tribù Saharawi in cui esprimevano la loro indignazione per questa aggressione che va contro le carte e le convenzioni internazionali.
Considerandolo un “vano tentativo da parte degli avversari dell’integrità territoriale del Regno del Marocco di parassitare e attaccare gli sforzi compiuti sotto l’egida delle Nazioni Unite ma anche a livello regionale e internazionale a sostegno della sovranità del Marocco su tutto il suo territorio”.
Nel comunicato stampa si sottolinea che “i nemici hanno palesemente fallito nei loro vani tentativi di minare l’attualità e la credibilità del piano marocchino per l’autonomia del Sahara sotto sovranità marocchina che ha il merito, tra l’altro, di porre fine ad un conflitto artificiale intorno al Sahara che dura da troppo tempo”.
Di fronte a questa situazione pericolosa, i firmatari del comunicato esprimono la loro ferma condanna di questa aggressione irresponsabile e ricordano all’aggressore che il Marocco e la sicurezza dei suoi territori e dei suoi figli sono una linea rossa. Essi, in questo contesto, hanno affermato che i desideri dei separatisti non possono minare la volontà dei capi delle tribù di difendere anima e corpo il Sahara, restando mobilitati dietro il Re Mohammed VI ed accogliendo con favore tutte le iniziative sagge e lungimiranti volte a difesa dell’integrità territoriale del Regno.